AORARCHIVIA

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8084

 

 

  • LOVE & WAR (1989)

Etichetta:Swinesong Records Reperibilità:Scarsa

 

I primi due album degli 8084 (‘Love & War’ è il secondo) hanno sempre goduto di buona stampa, ma si fatica a comprenderne il motivo. La produzione di Hirsh Gardner è essenziale – in più di un frangente, proprio tirata via – e la band si muoveva indecisa tra un AOR sempre molto robusto e venato di pomp e un hard melodico dalla forte impronta heartland, senza eccellere particolarmente in nessuno dei due generi.

Se “Too Late For Love” era fin troppo Journey, arrivando a rubare qualche secondo di “Separate Ways”, “Hideaway” ricordava i Giuffria del primo album trasposti in una dimensione molto meno rarefatta: nota di demerito per il singer Randy Smith, che cantava il refrain su toni talmente tronfi e teatrali da risultare ridicolo. La power ballad “Lonely At The Top” aveva sfumature pomp e molte tastiere ma Randy Smith riusciva a sciuparla in toto, insistendo a esprimersi con dei toni solenni che la sua voce rauca proprio non riusciva a modulare in maniera convincente, mentre “She Comes To Me” faceva molto primi anni 80, caratterizzata dalle keys programmate col sequencer. Qui terminava il lato A del disco di vinile (‘Love & War’ venne edito solo su LP e cassetta): girato il piattone, si poteva anche credere di essere finiti in un altro album, dato che su “(She’s On) Fire” le tastiere sparivano e il suono si faceva sleaze e hollywoodiano. “Somebody Like You” pareva ispirata dai primi Bon Jovi, e anche qui di tastiere non c’era traccia, “Rosita” proseguiva il discorso addentrandosi ancora più in territori heartland, con le keys che ricomparivano per il tramite di un bel pianoforte. La title track concludeva le danze riprendendo le tematiche del lato A, drammatica alla maniera dei Triumph, ma le suggestioni pomp venivano smorzate da un mixaggio che spingeva le tastiere troppo in fondo allo spazio sonoro.

Pare che la registrazione di ‘Love & War’ sia stata molto tormentata: avevano trovato un deal con la filiale canadese della CBS (inizialmente il disco doveva essere prodotto addirittura da Aldo Nova), ma dopo quattro mesi di incisioni a Montreal la major ruppe il contratto. La band si rivolse allora a Hirsh Gardner che completò in qualche modo le registrazioni, poi pubblicate dalla stessa etichetta che aveva edito il primo album. Comunque sia andata, resta il fatto che ‘Love & War’ è il parto nient’affatto memorabile di una band che sembrava afflitta da una crisi d’identità riassumibile nella domanda: facciamo AOR o hard rock? Ignoro se negli album successivi siano riusciti a venirne a capo o se la siano trascinata dietro fino alla fine della carriera.

La reperibilità di ‘Love & War’ è minima e i prezzi elevati (anche cinquanta dollari, e per le cassette): collezionisti e completisti assatanati, gli unici che – a mio sempre fallibile giudizio – possono essere interessati a entrarne in possesso, sono avvisati…