ACQUISTARE SUL WEB

 

Queste note sono dedicate a tutti coloro che vanno a caccia di dischi vecchi e nuovi nel web, in particolare su eBay. Novelli adepti del culto che hanno vagato disperati da un negozio di dischi all’altro ricevendo come risposta alle loro richieste solo occhiate sospettose o risolini beffardi o il consiglio di dedicarsi a musica normale, che so, un bel Marco Masini (toccate ferro...) o un gustoso Ramazzotti (non l’amaro, ma quel tappo che canta con le narici e credeva che la Hunziker fosse follemente innamorata di lui), o vecchi fedeli ansiosi di mandare finalmente in pensione i dischi di vinile e le cassette.

Tutto quanto segue è stato distillato dalle mie esperienza personali e da quelle riferitemi da amici e conoscenti: non è dunque verità rivelata ma solo una somma di dati desunti dalla pratica, da prendere sempre con un certo beneficio d’inventario.

La fonte più vicina ed a portata di mano sono, ovviamente, i negozi di CD usati, dove si possono trovare cose interessanti, ma mai quello che vogliamo veramente. E’ allora giocoforza rivolgersi al web, e qui le fonti sono due: i venditori specializzati ed i siti di aste on line.

Alla prima categoria suggerisco di rivolgersi solo in casi disperati, perché i prezzi che questi signori appiccicano al materiale messo in vendita è assolutamente esagerato, in media superiore ai quindici - venti euro, con punte di ottanta - cento. Anche su eBay certe volte i prezzi volano alle stelle (ho letto di un CD di Glenn Burtnick passato di mano per una cifra intorno ai trecento dollari americani) ma generalmente si spuntano prezzi che possiamo definire “ragionevoli”, salvo che per materiale oggettivamente della più grande rarità, come i Signal in edizione originale della EMI, oppure ricercatissimo, tipo i primi due dischi degli Hurricane.

Dando per scontato che abbiate quantomeno una certa infarinatura di aste on line (e se non ce l’avete, potete ricorrere alle FAQ di eBay per farvela), fiondiamoci sul sito principe del web commerce, e impostiamo una ricerca di quello che ci interessa. A meno che non siamo alla ricerca della discografia completa in vinile delle prose lette da Alberto Lupo (esistono davvero!) oppure di bootlegs al limite del mitico (come ‘III to get ready’ o ‘And IV to go’, registrazioni delle prove in studio che i Led Zeppelin tennero prima di incidere ‘III’ e ‘IV’ rispettivamente: su ‘And IV to go’ si può sentire letteralmente nascere “Stairway to heaven” dalla chitarra acustica di Jimmy Page…) ci sono ottime probabilità che la query ci restituisca una lista di inserzionisti più o meno lunga, ordinata per scadenza dell’offerta o per prezzo. Come selezionare quello che meglio fa per noi? Diamo singolarmente un’occhiata agli elementi più importanti da valutare nelle offerte proposteci:

 

FEEDBACK DEL VENDITORE: il feedback è l’indice di affidabilità di chi mette in vendita, e da quando è stato proibito ai venditori di   assegnare un giudizio negativo ai compratori, ma solo uno neutro o positivo, si è finalmente usciti da quel clima ricattatorio che in precedenza di fatto impediva a chi era stato trattato a pesci in faccia di segnalare alla community un venditore inaffidabile, maleducato o truffaldino. Tenete conto che non tutti i feedback negativi sono giustificabili (i cavillosi, i pignoli ed i puri e semplici stronzi abbondano anche su eBay, naturalmente), e che è consigliabile, nel caso un venditore abbia un indice percentuale di FB positivi inferiore, diciamo, al 95%, cercare quelli negativi e leggerli bene per capire cosa è accaduto durante quelle transazioni che – evidentemente – non sono andate a buon fine.

PAESE: in Italia, di AOR se ne trova in vendita pochissimo, dunque nella nostra lista troveremo quasi solo venditori stranieri, più spesso dei seguenti paesi: USA, Canada, Regno Unito, Germania, Australia, Giappone. Il tasso di cambio è una discriminante importante. Comprare nel Regno Unito non conviene, la sterlina è moneta fortissima, fate bene i conti con il cambio prima di acquistare qualcosa. In USA e Canada si fanno buoni affari. Il Giappone pure è penalizzato dalla moneta forte: i ragazzi dagli occhi a mandorla in genere vendono a prezzi elevati e le spese di spedizione sono alte. Purtroppo, da qualche tempo eBay ha implementato un nuovo tipo di ricerca che si è dimostrata nettamente peggiore di quella usata in precedenza, perché non permette di fare ricerche dalla propria versione nazionale di eBay verso l’estero. Se provate a selezionare la casella “Unione Europea” o quella “Mondo”, il  risultato che otterrete sarà sempre “0 articoli trovati”. Dunque, dovete spostarvi direttamente su eBay USA, Germania, UK, Giappone, eccetera eccetera per cercare quello che vi interessa.

ASTA O VENDITA DIRETTA?: su eBay le inserzioni sono di due tipi: c’è l’asta oppure un prezzo fisso, il cosiddetto “Compralo Subito”. L’asta è un terreno minato: si può partire da un Euro o un Dollaro e finire solo Dio sa dove. In compenso, si può anche fare un colpo gobbo prendendo a prezzo stracciato un CD che magari era proposto da più di un venditore contemporaneamente. Il mio consiglio è di non accanirvi su un oggetto che conta già più di un offerta. Aspettate l’ultimo minuto per rilanciare e ponetevi sempre un limite ben preciso. Se il prezzo sfora il tetto che vi eravate imposti, anche solo di cinquanta centesimi, lasciate perdere! Quello che non avete preso oggi, lo troverete domani, magari ad un prezzo più basso! Incaponirsi su un oggetto renderà felice solo il venditore. Controllate poi sempre che siano specificate le spese di spedizione. Se non sono chiaramente riportate, chiedetele al venditore prima della chiusura dell’asta: è importante. A volte, chi realizza poco dalla vendita, cerca di rifarsi caricando sulle spese. Non acquistate MAI qualcosa senza sapere in anticipo quanto vi costerà farvelo recapitare. Altra precauzione: mai ricorrere al servizio “tieni d’occhio questa inserzione”: il venditore può rilevare questa informazione e, sapendo che c’è qualcuno interessato all’oggetto, accordarsi con un “compare” per fare rialzi fittizi.

 

PAGAMENTI: il metodo più comodo per pagare quanto abbiamo acquistato è il PayPal: immediato, sicuro e gratuito. E’ necessario avere una carta di credito, ma basta anche una prepagata, come la Poste Pay ed equivalenti. Tutti gli altri sistemi costano quattrini: un vaglia postale per l’Europa costa 5,16 Euro, non parliamo poi dei bonifici bancari... Se comprate in Italia, vi verrà proposto spesso l’accredito sulla Poste Pay del venditore: eBay lo proibisce, ritenendolo poco sicuro, ma è un sistema veloce ed economico, sopratutto se confrontato con il vaglia postale. Purtroppo, il pagamento anticipato è  la regola anche all’interno dei confini nazionali, laddove il contrassegno sarebbe praticabile ed anche auspicabile.

 

Non sempre l’acquisto va a buon fine. I “furbetti del quartierino” proliferano anche nel web, e pure a voi può capitare di pagare e non ottenere una mazza in cambio. Il servizio di sicurezza antifrodi di eBay non è rinomato per la sua efficienza, e se siete caduti nelle grinfie di un vero e proprio truffatore c’è poco che potete fare, salvo denunziarlo alla polizia postale. Personalmente, non ho mai incocciato in malviventi telematici, ma l’incontro è sempre possibile. Attenti a chi ha pochi feedback, e a chi pratica prezzi stracciati (se vi propongono ‘Lost in the wild dei Melidian in CD a cinque dollari come prezzo fisso c’è sicuramente puzza di bruciato). Se non avete ricevuto l’oggetto pagato, contattate il venditore prima di partire in quarta con le carte bollate, se avete un conto PayPal affidatevi al gestore delle controversie. Il venditore scrupoloso e non occasionale non cerca grane e vi rimborserà anche se la colpa della mancata consegna non è sua ma del servizio postale: a me, è già successo tre volte di venir rimborsato semplicemente dopo aver segnalato il mancato arrivo dell’oggetto al venditore (ma questo non vi autorizza a fare i furbi: a buon intenditor…).  L'affidabilità dei servizi postali è comunque relativa, e converrebbe sempre - se il venditore la offre - optare per una spedizione raccomandata o assicurata: se il pacco non vi viene recapitato, avrete automaticamente diritto al rimborso. Attenzione: alcuni venditori si rifiutano di spedire in certi paesi, e nelle liste a volte si può trovare anche l'Italia, ma in buona compagnia: Francia, Germania, Svizzera, Austria, Cina... Può anche capitare che ciò che avete comprato non corrisponda perfettamente a quello che volevate, oppure che il CD non sia proprio in condizioni perfette. Altra esperienza personale: compro un CD e mi arriva con un sfregio che sembra fatto con la carta vetrata. Nel lettore del mio stereo (un Sony che legge benissimo anche i CD masterizzati), il CD gira perfettamente, salvo che su una canzone incaglia. Idem come sopra in un lettore portatile. Contatto il venditore e quello mi dice che nel suo PC il CD gira benissimo. Verifico nel lettore del mio computer e scopro che è vero. Ci sarebbero gli estremi per restituire il CD e chiedere di farsi rimborsare: nell’inserzione non era specificato che il disco veniva letto male dai lettori da tavolo perché era danneggiato superficialmente (ma piuttosto che imbarcarmi in una diatriba, ho preferito duplicare il CD, ottenendo una copia che il lettore del mio stereo legge senza problemi). Una confezione in non perfette condizioni può essere lo scotto da pagare per un lungo viaggio, ma qualunque imperfezione (un booklet strappato, p.e.) dovrebbe sempre essere riportata nella descrizione dell’oggetto. Se vi rifilano una ristampa per edizione originale, vi hanno truffato ed avete diritto al rimborso, come minimo. Attenti alle ristampe illegali ed alle copie pirata, diffusissime su ebay e qualche volta anche dai rivenditori specializzati. Su questo argomento, consiglio vivamente di leggere l'ottimo articolo scritto da Enzo di Hardnheavy.it: http://www.hardnheavy.it/sito/articoli/articolo4_RistampeIllegali.html. Siate elastici sui tempi di recapito: anche la posta aerea può subire ritardi (se poi ci si mette di mezzo la dogana, i tempi possono diventare addirittura biblici: anche tre mesi per spedizioni da Canada e USA) .

Last but not least: non fate pazzie per le rarità! L’AOR è un genere tutt’altro che morto, e ci sono molte labels più o meno specializzate in ristampe. Quello che oggi viene proposto in edizione originale a cento o centocinquanta dollari,  magari domani lo trovate nel catalogo della Cherry Red o della Axe Killer e potrete averlo per i canonici quindici euro o anche meno. Non si sa mai cosa può saltare fuori dal cilindro delle ristampe, e vale sempre la pena di aspettare, quanto meno un’offerta meno esosa da parte dei fortunati possessori dei dischi che bramiamo.

In bocca al lupo!

 

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Vorrei spendere ancora qualche parola sulle ristampe pirata. Ho già accennato più sopra a questa piaga, fornendo un link ad un utilissimo articolo su questo (brutto) argomento pubblicato su hardnheavy.it. Purtroppo debbo segnalare che il fenomeno sta raggiungendo punte che si possono senza mezzi termini definire allarmanti, e coinvolgono un po’ tutto lo spettro del suono dell’hard rock, dall’heavy metal all’AOR. Il tasso di inquinamento del mercato ha raggiunto punte tali che è diventato praticamente impossibile distinguere tra originali e copie pirata: chi, oggi, vuol comprare i primi due album degli Hurricane o il primo degli Eyes (tanto per citare alcuni dischi particolarmente ricercati) si trova nella quasi impossibilità di distinguere fra i CD autentici e le patacche, sopratutto perché su ebay le copie vengono spacciate regolarmente per originali. Non è più neanche possibile basarsi sulla localizzazione dei venditori, che in un primo tempo provenivano quasi sempre da Germania e Grecia: anche molti americani, oggi, rifilano queste repliche per originali. Molti web stores li hanno in catalogo: alcuni li vendono come rarità autentiche, altri parlano genericamente di “ristampe”, senza però – ovviamente – specificare che si tratta di ristampe non autorizzate, veri e propri bootlegs o, peggio, contraffazioni fatte non si sa da chi. A parte l’ovvia questione della assoluta illegalità che circonda queste operazioni, il problema vero sta nel fatto che le repliche si cerca spesso e volentieri di farle passare per originali, e considerato che per gli Eyes si chiedono da venticinque a trenta dollari americani, mentre per gli Hurricane si possono toccare e in qualche caso superare i duecento (per la precisione, qualcuno ne chiedeva tempo fa duecentoventicinque per la versione giapponese di ‘Slave to the thrill’), non si tratta di cifre da poco. Anche la qualità audio spesso lascia a desiderare, perché non di rado i pataccari non replicano davvero un originale, ma si limitano a stampare un CD con degli mp3 scaricati dal web, con tutto quello che ne segue. Distinguere gli originali dalle copie non è facile se non si dispone di un CD autentico per confronto diretto, ma in genere i booklet e il retro copertina sono stampati con meno precisione.

Non dispongo di un elenco degli album piratati, e rinvio all’articolo citato sopra, che ne dà un elenco purtroppo solo parziale. Personalmente, posso solo invitare alla prudenza, a studiare bene i venditori a cui ci si rivolge, che possono tradirsi per la voglia di fare buoni affari. Esempio: avete partecipato ad un’asta, vi siete ritirati o vi hanno battuto, il disco è stato regolarmente venduto ma il venditore vi contatta direttamente offrendovi il CD ad un prezzo appena più basso di quello d’aggiudicazione, magari dicendovi che il vincitore ha rinunciato a comprare. Voi credete di aver fatto un bel colpo, ma il colpo, e bellissimo, lo ha fatto lui, che ha contattato TUTTI quelli che hanno fatto offerte, offrendo a ciascuno di acquistare un CD "originale" a prezzo ragionevole...

Dulcis in fundo, anche molti venditori in buona fede si ritrovano inconsapevolmente a trattare questa merce. Come comportarsi, allora? Il mio consiglio è, come al solito, di non spendere cifre esagerate per rarità reali o supposte. E magari di attendere finalmente le ristampe vere, fatte da etichette specializzate in piena legalità o dalle labels originali, che potrebbero avere la sveglia proprio da questa alluvione di falsi. Io stavo cercando di acquistare gli Eyes su CD per poter mandare finalmente in pensione la mia ormai malandata copia su LP. Bene: c’ho rinunciato. Preferisco tenermi i fruscii ed il suono della puntina che sfrega sul vinile piuttosto che alimentare un mercato che pare aver smarrito completamente il lume della ragione.